BUS (BUONO DI USCITA SOLIDALE)
Uno strumento di politica monetaria sociale che non crea debito,
non ha scopo di lucro
promuove e sostiene l’economia solidale
attiva dal basso processi partecipativi e inclusivi
Cos’è il BUS?
Ne abbiamo parlato nei mesi scorsi e ne parleremo insieme venerdì 28 ottobre alle 21,
presso Forum Solidarietà (Sala Truffelli), in via Bandini 6, a Parma.
Buono, perché:
- ti permette di acquistare beni e servizi con uno sconto minimo del 30%;
- puoi rispondere ai tuoi bisogni riducendo la necessità di avere denaro!
di Uscita, perché:
- ti permette di uscire dal tunnel del pensiero unico dominante, che vuole riservare le tematiche esclusivamente agli “specialisti”, relegando i cittadini al ruolo di spettatori;
- è uno strumento concreto per uscire dalla rassegnazione e riprendere il gusto ad essere responsabili e protagonisti, anche in ambito economico e finanziario!
Solidale, perché:
- con i BUS la ricchezza non viene accumulata ma distribuita;
- con i BUS non è possibile sottrarre la ricchezza alla collettività che l’ha prodotta, per nasconderla nei “paradisi fiscali”;
- gli acquisti sono possibili nei confronti di realtà che operano per la realizzazione di una economia solidale.
Diamoci la possibilità di riconoscere che l’attuale crisi non è crisi del sistema economico produttivo, ma è crisi finanziaria indotta da mancanza di liquidità.
Non manca forza lavoro, non manca capacità di produrre, non mancano né mercato interno né mercato europeo, quello che manca è la moneta.
In una tale situazione, parlare di moneta complementare significa non attendere una qualche riforma del sistema monetario internazionale, che inevitabilmente dovrà avvenire nei prossimi anni, ma attivarsi per evitare il possibile disastro, riflettendo e dotandosi di forme di scambio che possano prescindere dalla liquidità disponibile in Euro e possano “far girare” la cosiddetta economia reale.
È all’interno di questa presa di consapevolezza, che si inserisce l’esperienza del BUS.
Cos’è il BUS?
Il BUS è un buono sconto utilizzabile per un valore minimo del 30% e spendibile all’interno della rete di economia solidale che lo ha creato e lo accetta nelle proprie transazioni economiche.
- Chi riceve il BUS a fronte di una vendita potrà riutilizzarlo a sua volta per un nuovo acquisto.
- Il BUS è uno strumento di scambio a servizio dell’Economia Solidale, ed ha come orizzonte di riferimento quanto riportato nel documento “Le 10 colonne dell’economia solidale”.
- Il riferimento territoriale del BUS è il Distretto di Economia Solidale di Reggio Emilia, aprendosi comunque a tutte quelle realtà che ritengono, seppur fuori da questo territorio, di poter interagire con esso in maniera efficace.
Chi lo produce? Come viene distribuito?
Sono le realtà che accettano il BUS a riduzione del valore delle loro vendite che, insieme a tutte le persone interessate a partecipare in modo continuativo ad un gruppo di coordinamento, decidono quanti BUS produrre e come distribuirli.
Che effetti produce nelle nostre vite?
Elenchiamo qui di seguito alcuni benefici che un sistema di scambio complementare all’euro offre alla collettività (intesa come cittadini, imprese ed Ente Pubblico):
- restituisce potere in ambito economico alle persone e al territorio, dando la possibilità di progettare e realizzare interventi di politica monetaria locale;
- promuove la diffusione di prodotti locali, a filiera corta, ed in generale di tutti i prodotti ad alto valore aggiunto e costo del lavoro maggiore rispetto ai prodotti concorrenti provenienti da paesi a basso costo del lavoro e commercializzati attraverso i canali della grande distribuzione organizzata;
- rende possibile lavoro socialmente utile e servizi locali che ora non hanno mercato data la mancanza di liquidità necessaria per pagarli;
- non fa pagare interessi passivi per avere liquidità e credito (tecnicamente non è una moneta a debito) e quindi riduce il costo finanziario per produttori e consumatori;
- non permette la fuga nei “paradisi fiscali” allo strumento di scambio, ma lo vincola al territorio che lo accetta, perché pensato per agevolare le transazioni e l’economia reale e non per essere accumulato e generare interessi;
- favorisce e potenzia (rendendoli più convenienti) gli scambi fra produttori e consumatori locali, rendendo più forte il tessuto sociale ed economico e riducendo, conseguentemente, il bisogno di accedere a forme assistenziali previste dall’Ente Pubblico;
- da valore all’economia reale sganciandola da una posizione di subalternità e di totale dipendenza dalla finanza speculativa.
Ti aspettiamo venerdì per parlarne insieme