I gruppi di acquisto solidali

I Gruppi di Acquisto Solidali (GAS) nascono dall’esigenza di un consumo critico, equo e solidale.
Sono formati da un gruppo di persone che decidono di unirsi per organizzare i loro acquisti, privilegiando i prodotti locali della filiera corta e i produttori che garantiscono non solo la qualità, ma anche dignità del lavoro all’interno delle loro aziende.

I prodotti che vengono così acquistati hanno spesso prezzi inferiori rispetto a quelli hanno presso i punti vendita, e riguardano un’ampia fascia di beni: da quelli alimentari a quelli dell’abbigliamento.

Come indica l’acronimo, i GAS attivano al loro interno non solo un’organizzazione finalizzata al consumo, ma anche alla solidarietà: rispetto alle relazioni sociali e all’ambiente. La rete che si viene a creare può trovare una sua connotazione anche all’interno di contesti sociali differenti, creando le basi per una maggiore inclusione di diverse tipologie di famiglie o gruppi presenti sul territorio.

Per organizzare un GAS  è sufficiente mettersi in contatto con qualche amico interessato, qualche collega, o i membri di un’associazione etc. Ogni gruppo ha una sua gestione: alcuni utilizzano una sede di stoccaggio dove ci si ritrova per il ritiro della merce, alcuni si organizzano in modo da ritirare a turno la merce dal fornitore e poi consegnandola agli altri. Solitamente c’è un referente che fa da tramite con il/i fornitori e che raccoglie e invia gli ordini, chi si occupa della gestione “burocratica/contabile”, chi si offre di fare le consegne.

Sono più di 800 i Gruppi di Acquisto presenti in Italia, con un ritmo di crescita davvero considerevole (50-60% annuo), anche se è difficile stabilirne un numero preciso, perché molti rimangono a livello informale, senza aderire alle reti nazionali. Il primo GAS nasce a Fidenza, nell’anno del disastro di Chernobyl (1986), dall’esigenza da parte di un gruppo di consumatori di controllare e sapere che cosa trovavano quotidianamente nei loro piatti. Oggi la rete dei GAS si sta sempre più allargando.

Per maggiori informazioni:
www.economia-solidale.net