A Solidalia coltivatori di pace, incontri, sapori, futuro condiviso

Due giorni soleggiati mitigati dalla brezza, gioia e dialoghi profondi hanno accompagnato la quarta edizione di Solidalia, la festa dell’economia solidale promossa dal Distretto di Economia Solidale di Parma alla Fattoria di Vigheffio. Con oltre 3500 presenze, l’edizione 2025 ha confermato e rilanciato il valore di un modello alternativo fondato su sostenibilità, giustizia sociale e convivenza pacifica.

Tutto è stato all’altezza delle aspettative: dalla disposizione armoniosa degli spazi ai laboratori creativi, dagli spettacoli fino agli incontri che, più che dibattiti, sono stati confronti generatori di nuove domande e nuove strade, in un insieme di momenti vissuti non come eventi isolati ma come tasselli di un dialogo collettivo da far proseguire nei prossimi mesi con i soggetti coinvolti nella progettazione condivisa.

Durante l’incontro di sabato mattina – con la partecipazione di realtà del terzo settore e rappresentanti istituzionali come Roberto Berselli, portavoce del Forum del Terzo Settore – è emerso con forza il valore del lavoro condiviso. L’iniziativa, pensata come spazio di confronto tra chi opera sul territorio, ha evidenziato l’importanza di ascoltarsi, collaborare e costruire visioni comuni, superando frammentazioni e logiche individualistiche. Particolarmente apprezzata dai partecipanti è stata la possibilità di conoscere le esperienze altrui, riscoprendo “la bellezza dei piccoli pezzi” che, insieme, compongono un quadro più ampio di cambiamento sociale. Il confronto ha inoltre messo in luce un nodo cruciale: il personalismo che, tanto nelle associazioni quanto nella politica, rischia di compromettere la continuità e la crescita collettiva. «Meglio sbagliare insieme che fare bene da soli» è uno dei principi richiamati: sottolinea come l’economia solidale si fondi sull’idea che la collaborazione genera risultati più duraturi e significativi. In un clima di crescente polarizzazione, l’incontro ha rappresentato un momento prezioso per riflettere su un altro modo di agire: basato sul “noi”, sulla condivisione e sull’umiltà di imparare insieme.

Tutti gli incontri hanno rappresentato anche un’occasione di stimolo e riflessione, lanciando provocazioni utili ad approfondire temi cruciali e aprendo nuove prospettive di collaborazione tra le realtà presenti. Al centro del dibattito anche un appello collettivo a prendere posizione di fronte alla preoccupante deriva sociale e politica osservata a livello nazionale e internazionale. Fra i temi più sentiti l’emergenza climatica, la transizione ecologica, la decrescita, l’economia di pace.

Particolarmente significativa la partecipazione attiva di amministratori locali come Maristella Galli, sindaca di Collecchio, e Daria Jacopozzi, assessora comunale, che hanno confermato il sostegno delle istituzioni comunali e ribadito l’impegno del Comune di Parma per un partenariato pubblico-privato che porti l’economia di pace nelle scuole e nelle università.

Fondamentale anche la presenza di Elena Mazzoni, neo assessora regionale con delega all’economia solidale, che ha offerto uno sguardo istituzionale sul contesto in cui operano quotidianamente le realtà del settore affermando che «questi temi sono una sfida culturale prima che economica». Presente sabato mattina e domenica pomeriggio sul tema energia anche Gianluca Borghi, assessore alla Sostenibilità Ambientale, Energetica e alla Mobilità del comune di Parma.

Hanno portato il loro contributo al confronto anche il giornalista Paolo Cacciari, l’ecopacifista Marinella Correggia, l’agronomo Carlo Farneti, il ricercatore di sociologia dei processi culturali presso l’Università degli studi di Parma Marco Deriu, il prorettore Simone Baglioni, il docente Filippo Arfini, Riccardo Troisi ricercatore sui temi dell’economia trasformativa, membro fondatore e giornalista di comune-info.net, oltre a tanti intervenuti scaturiti dal pubblico.

Da segnalare tra gli eventi il felice gemellaggio tra Fiab e Solidalia, che ha rafforzato il legame tra diverse esperienze di cittadinanza attiva, i dieci anni di agricoltura naturale festeggiati dalla rete Mercatiamo, il progetto Ri-vestiti del liceo Romagnosi e il convegno Scatafashion che hanno puntato i riflettori sulle problematiche del fast fashion. Spazio anche all’innovazione sociale, con Parma Bio Valley per il biologico, le comunità energetiche rinnovabili del CERS, la finanza etica, il Furgoncino Solidale con Eleonora Antonelli, Francesca Pascucci, Licia Tabanelli, Alessandro Novelli, Roberto Dal Mas.

Il nutrito programma ha unito idee ed ecoshopping: allettanti i banchi del mercato contadino ricchi di frutta, verdura, formaggi e altre prelibatezze; passeggiando nel prato si potevano acquistare abiti in canapa e alghe, cosmetici naturali, prodotti artigianali. Tanti i laboratori per realizzare bombe di semi, profumi naturali, gioielli e oggettistica, i momenti d’incontro per mamme o per la crescita personale, progetti montessoriani, senza dimenticare gli spettacoli, la musica, le degustazioni, lo street food creativo, con tantissima partecipazione da parte di famiglie, studenti, attivisti e curiosi.

Determinante il contributo di un team affiatato e dei numerosi volontari, che hanno reso possibile la buona riuscita dell’evento.

Come ha affermato Francesca Marconi, presidente del DES Parma, «Solidalia in questi due giorni sembrava un mondo perfetto ma sappiamo che eravamo dentro una bolla, mentre il mondo fuori sta vivendo la deriva della violenza e della preparazione alla guerra. Se vogliamo essere coltivatori di pace dobbiamo farci sentire, dire che non ci stiamo e promuovere questo nostro modello, insieme alle altre realtà che vogliono la pace attraverso l’impegno al dialogo, alla comprensione e alla convivenza pacifica, e non attraverso il riarmo».

Solidalia 2025 ha lanciato un messaggio forte: è tempo di moltiplicare le reti, fare massa critica e promuovere un altro modello di sviluppo, più umano, equo, sostenibile. L’appuntamento per la sesta edizione è già fissato: 23 e 24 maggio 2026, con tanto entusiasmo e buona volontà per il lavoro che attende i coltivatori di pace nei mesi a venire.

Il reportage da Solidalia 2025 di Ivan Ruozi

Potrebbero interessarti anche...